Che cos’è il Trasporto Attivo Secondario
Quando andiamo a parlare di trasporto attivo secondario, stiamo sicuramente trattando quel macro argomento che va a trattare tutti i trasporti di membrana.
Infatti, i trasporti di soluti attraverso la doppia membrana fosfolipidica sono una grande famiglia di processi biologici che vanno ad interessare la membrana cellulare e i suoi soluti.
A grandi linee è possibile suddividere tali fenomeni all’interno di due macro gruppi: i trasporti attivi e i trasporti passivi.
Le differenze sono molte sia da un punto di vista energetico, sia da un punto di vista di trasporto o passaggio in sé delle sostanze attraverso la membrana.
Essendo però adesso all’interno dei trasporti attivi, basta ricordarsi che queste tipologie di trasporti sono caratterizzati da una spesa energetica; o comunque dall’utilizzo d’energia per oltrepassare la membrana.
Cos’è il Trasporto Attivo Secondario
Con il termine trasporto attivo secondario andiamo a definire quel ramo dei trasporti attivi dove non viene utilizzata l’atp come fonte d’energia per il movimento.
Infatti, al posto dell’atp che caratterizza il trasporto attivo primario, si verrà ad utilizzare o letteralmente sfruttare l’energia creata da un altro trasporto di membrana.
Nel modo più semplice da comprendere: i trasporti secondari possono sfruttare l’energia creata dal passaggio di ioni per compiere il loro movimento, ovvero dalla loro diffusione facilitata.
Per descrivere questo fenomeno in una maniera abbastanza semplice, è possibile portare l’esempio del sodio e glucosio, all’interno del nostro apparato gastrointestinale.
Infatti nel lume intestinale, ritroviamo le piccole molecole di glucosio derivanti dalla nostra digestione che devono oltrepassare la membrana cellulare per entrare nel flusso sanguigno.
Essendo una situazione che necessita di un trasporto attivo, significa che la concentrazione di glucosio ematico è maggiore rispetto alla concentrazione di glucosio nell’intestino.
Infatti, ciò che caratterizza i trasporti attivi sono i passaggi contro gradiente di concentrazione, motivo stesso per il quale si richiede energia.
In questo momento subentra il sodio, che viene a salvare il nostro glucosio impossibilitato nell’attraversamento di membrana in maniera solitaria.
Il sodio, presente in concentrazione maggiore al di fuori della membrana cellulare, si lega al glucosio cambiandone cosi la sua conformazione. Nell’esattezza il legame sodio glucosio avviene tramite 2 molecole di sodio.
Grazie alla formazione del legame questo complesso può entrare all’interno delle cellule tramite la pompa sodio potassio.
E cosi la nostra molecola di glucosio è riuscita a effettuare il suo passaggio di membrana contro gradiente di concentrazione.
Questo fenomeno biologico, è definito come un simporto, visto che durante l’ingresso del complesso del sodio, si vanno a far fuoriuscire delle molecole di potassio