Che cos’è la Tassonomia





Con il termine botanica andiamo a definire quella scienza che studia tutti gli organismi vegetali.

A tempo stesso però la botanica è una costola della biologia, che è quella scienza che studia tutti gli esseri viventi.

Come è possibile intuire, la botanica si basa sul metodo scientifico, che prevede determinate fasi per giungere ad una osservazione e conclusione.

Fasi del Metodo Scientifico:

  1. Effettuare un grande numero di osservazioni
  2. Effettuare un ipotesi che si basi sulle osservazioni precedentemente formulate
  3. Fare una verifica dell’ipotesi in questione, tramite nuove osservazioni ed esperimenti per cercare di confermare quanto ipotizzato
  4. Creare uno schema con il ruolo di riassumere e dichiarare ciò che abbiamo notato, in gergo detto fenomeno.




Indice

 

Nascita della Botanica

L’interesse del mondo vegetale è un qualcosa di intrinseco con lo sviluppo dell’uomo, che fin dall’antichità si è servito delle piante per diversi scopi, fra cui quelli alimentari, quelli strutturali e quelli medicamentali.

Nonostante la lunga storia che unisce la botanica alla vita dell’essere umano, i primi manoscritti derivano dall’antica Grecia, dove un filosofo chiamato Aristotele, comprese che la netta distinzione fra vegetali e animali era la loro diversa forma di alimentazione.

Successivamente ad Aristotele, un suo discepolo di nome Teofrasto, notò come le foglie possedevano un ruolo di organo all’interno della pianta, proprio deputato alla nutrizione.

Proprio da questa teoria iniziò a dare nomi specifici alle piante diverse con una combinazione di due nomi.

Successivamente, la caratteristica denominazione binomia venne attribuita al famosissimo Linneo.  (Che però prese spunto dai trattati di Teofrasto).

 

Linneo e Il Systema Naturae

Linneo portò un incredibile contributo alla botanica, in quanto si rese conto di poter dividere le varie piante in base ai loro organi riproduttivi.

Grazie a questa intuizione, iniziò a denominare le varie piante, ricreando una sorta di linea parentale a più livelli fra esse.

Al giorno d’oggi questi livelli sono conosciuti come taxon (plurale taxa).

Il tutto avvenne all’inizio dell’età Rinascimentale, quando il latino iniziò a diventare la lingua di tutti gli studiosi.

Cosi, nel 1735, Carlo Linneo pubblicò un manuale botanico chiamato Systema Naturae.




Il latino nella botanica

All’interno di questo famosissimo manuale, il botanico svedese, inizia ad introdurre i sistemi di classificazione per gli esseri viventi; con una ovvia distinzione fra piante, animali e minerali.

è grazie a questo primo manuale, che tutt’ora nel 2019 (nel momento in cui sto scrivendo questo articolo), quando vengono scoperte delle nuove piante, si classificano utilizzando dei nomi in latino.

Questa regola fu talmente tanto radicata nella comunità scientifica, che prima del 2012, senza un nome binomio in latino, la comunità scientifica stessa non avrebbe accettato la scoperta di una nuova pianta; (anche se fortunatamente dal 2012 è possibile anche affiancarla con una traduzione in inglese).

 

La classificazione in base al sesso

Inizialmente, come già citato in precedenza, Linneo teorizzo la classificazione sessuale delle piante.

Il ciò, consisteva nel suddividere tutte le piante in 24 classificazioni differenti, in base alle caratteristiche degli organi sessuali.

Gli stami, erano classificati in base alle differenze date dai pistilli, dal loro numero, dimensione e posizione.

Da questa divisione, venne creata la tassonomia conosciuta ad oggi come genere.

Successivamente, all’interno di questi primi gruppi, venivano raggruppate tutte quelle piante con delle caratteristiche simili fra loro; facente parte sempre dello stesso genere.

In questo modo, nacque la categoria tassonomica che oggi conosciamo come specie.

Ovviamente, i raggruppamenti di Linneo erano “acerbi” e non consideravano molte differenze fra le strutture più specifiche degli organi, come la tipologia del polline per esempio; tuttavia per quei tempi, quegli studi erano al quanto impeccabili.

 

La riflessione di Linneo

Linneo era un botanico molto intelligente, sapeva che ciò che stava facendo era corretto, ma sapeva anche che il suo lavoro non bastava.

Il suo intento, era quello di concepire un primo saggio botanico, dal quale i futuri studiosi potevano partire, nel continuare la classificazione delle piante in modo più accurato e sempre più ristretto.

La sua lungimiranza fu ripagata; ancora oggi, nel 2019, le piante vegetali sono classificate e studiate sulla base di queste prime ricerche.

L’unica differenza, è che grazie alla chimica moderna, è possibile creare gruppi più omogenei, soprattutto catalogandoli in base alle loro caratteristiche molecolari, come ai composti chimici che creano e che possono essere utili per la nostra vita.

è impossibile, da un punto di vista cronologico, non citare il primo studioso che proseguì gli studi di Linneo.

Il suo nome è Antoine Laurent de Jussieu e la sua opera di punta fu il Genera Plantarum; l’importanza di questo manuale fu quello di introdurre un nuovo tassello nella classificazione creata da Linneo, infatti aggiunse la famiglia, come un gruppo intermedio fra il genere e la specie.

In totale, introdusse un centinaio di famiglie.




Classificazione Tassonomica

Al giorno d’oggi, la classificazione di una pianta è effettuata secondo 7 livelli.

Per fare un esempio concreto, riporto i dati di una pianta molto conosciuta, l’Atropa Belladonna

  1. Regno: Plantae
  2. Divisione: Magnoliophyta
  3. Classe: Magnoliopsida
  4. Ordine: Solanales
  5. Famiglia: Solanaceae
  6. Genere: Atropa
  7. Specie: Atropa Belladonna L

La “L” finale, nella nomenclatura specie, sta a descrivere il nome dello studioso che scoprì o classificò per primo tale pianta; in questo caso si tratta di Linneo.

Quando andiamo a definire la nomenclatura binomia, andiamo ad intendere il nome doppio del livello Specie.

La regola è questa: nella specie si introduce come primo nome, il nome del genere; come secondo nome, quello della specie.

 

Binomio Botanico

Come abbiamo già accennato e spiegato in precedenza, le piante singole vengono denominato con quello che viene chiamato “binomio botanico“.

I nomi scientifici, infatti, sono costituiti dal primo nome, che corrisponde alla tassonomia genere; e da un secondo nome che corrisponde alla tassonomia specie.

Ciò che è importante notare, è che il taxon genere, è sempre scritto in latino; mentre il nome della specie, può derivare da qualsiasi lingua, storia o tradizione della pianta.

Un esempio chiaro, è L’Achillea Millefolium.

Millefolium è il genere, rigorosamente in latino; mentre Achillea, ovvero il nome della specie, deriva dall’eroe greco Achille.

Il motivo è banale, da un punto di vista mitologico Achille utilizzava questa pianta per creare degli impacchi per fermare il sangue dalle ferite.

Da un punto di vista storico botanico invece, l’origine del binomio botanico deriva sempre da Linneo, il quale nel suo libro Species Plantarum (1753) pubblico le sue prime classificazioni tassonomiche.

Al giorno d’oggi le specie vegetali sono stimate circa a un milione di piante, ognuna con il suo nome binomio differente.

Un ultimo dettaglio: in base alla convenzione botanica, la denominazione binomia deve essere scritta in corsivo.

(Cosa che ho evitato di fare in questo articolo e su questo sito! perdonatemi l’errore).



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