Quali sono le differenze fra Microscopio Ottico e Microscopio Elettronico
Quali sono le differenze fra microscopio ottico e microscopio elettronico? Come prima cosa andiamo a definire in maniera essenziale che cos’è un microscopio.
Con il termine microscopio andiamo a descrivere uno strumento utilizzato della scienza che permette di ingrandire un immagine.
Generalmente l’immagine è di piccole dimensioni, e tramite il microscopio essa viene ingrandita per poterla osservare in maniera più accurata.
I motivi per il quale si utilizza il microscopio sono ben noti, serve a vedere nel dettaglio strutture che ad occhio nudo non sono osservabili.
Permettendo cosi di comprendere la conformazione o la struttura di tessuti che in apparenza sembrano una massa unica.
L’esempio più banale è quello della cellula, tramite un giusto microscopio è possibile apprezzarne la forma e strutture, dei vari organuli, membrane ecc ecc.
Spesso in concomitanza con i microscopi vengono utilizzati dei metodi scientifici chiamati colorazioni.
Le colorazioni permettono di far risaltare determinate parti dell’obiettivo, spesso infatti anche con un microscopio molte zone non risultano nitide o visibili.
L’esempio chiave è la colorazione di ematossilina eosina per colorare le zone acide e basiche della cellula o la colorazione del Golgi per colorare i tessuti nervosi.
Indice
- Che cosa sono i microscopi ottici
- Diverse tipologie di microscopi ottici
- Che cosa sono i microscopi elettronici
Che cosa sono i Microscopi ottici
Cosa sono i microscopi ottici? Quando parliamo di microscopi è possibile fare due macro distinzioni.
Esistono a grandi linee microscopi ottici e microscopi elettronici.
Generalmente il microscopio ottico è definito come MO, mentre il microscopio elettronico è definito come ME.
Il microscopio ottico è uno strumento con un sistema di lenti che permette l’ingrandimento dell’immagine.
Fra l’obiettivo che è l’oggetto che stiamo osservando e l’oculare ci può essere dell’aria o dell’acqua.
Se siamo in presenza di acqua si definisce il microscopio a immersione, mentre se c’è l’aria si definisce il microscopio a secco.
Infine per regolare il sistema ottico di lenti per mettere a fuoco il nostro microscopio, è presente un sistema di viti di supporto, definite micrometriche, che permettono di muovere il sistema in maniera molto accurata.
Diverse tipologia di Microscopi ottici
Esistono diverse tipologie di microscopi ottici, per le più svariate funzionalità.
Le differenze sono date dai componenti stessi o dal metodo d’utilizzo.
Per esempio se al posto della luce contro l’obiettivo abbiamo due raggi luminosi separati, avremo un microscopio ottico a interferenza.
Il più comune è il microscopio ottico semplice a luce trasmessa, che è il classico microscopio con l’oggetto da osservare posto su un vetrino con un buco sottostante da dove fuoriesce la luce.
Un altra tipologia è il microscopio a scansione, che permette di osservare con una nitidezza e ingrandimento maggiore un oggetto posto nel punto focale.
E’ come se fosse una sorta di microscopio che però può vedere solo in un piccolo punto, però in tale punto avrà una risoluzione tanto forte da osservare accuratamente ogni dettaglio.
Un altra caratteristica che accomuna i microscopi ottici sono la provenienza dei fasci di luce.
Se il fascio di luce arriva dalla zona inferiore si dirà illuminazione a campo chiaro, mentre se arriva dai lati verrà detta illuminazione a campo scuro.
Un esempio particolare di microscopio ottico è quello a raggi x.
In pratica si viene a usare un fascio di elettroni che va a incidere su una sostanza che emette raggi x.
I raggi x iniziano a passare per il campione che stiamo osservando, e lo attraverseranno con una velocità differente in base alla sostanza del quale è composto.
Successivamente questi raggi vengono impressi su una lastra fotografica, permettendo di osservare ciò che i raggi x hanno attraversato.
Che cos’è un Microscopio Elettronico
In cosa differisce un microscopio elettronico da un microscopio ottico? Domanda corretta ma da una risposta non del tutto semplice.
In maniera sbrigativa si potrebbe dire semplicemente che un microscopio elettronico è una tipologia più avanzata di microscopio che sfrutta i fasci di elettroni al posto dei fasci di luce.
Però non è del tutto cosi, perché ogni struttura ovviamente cambia, quindi anche se ci ritroviamo con uno strumento simile al microscopio ottico, ha ben poco in comune.
Al posto delle lenti ottiche si vengono a ritrovare dei fasci metallici che possono emanare un campo elettromagnetico, quelli che in gergo si chiamano bobine.
Al posto dell’oculare, un po come nel microscopio a raggi X si viene a mettere una lastra fotografica che sarò in grado di cogliere il movimento fatto dall’elettrone.
E al posto della luce ci saranno del fasci di elettroni.
Da un punto di vista di risoluzione questa tipologia di microscopio riesce a vedere oggetti più piccoli di un decimo di micron.
Infatti si può usare per vedere organuli subcellulari e virus.
Le immagini sono riprodotte in bianco e nero, ma la nitidezza dei risultati è incredibile, tanto da poter osservare le sinapsi fra due neuroni.
Esistono ovviamente diverse tipologie di microscopi elettronici, sempre più accurati ma sempre più complessi.
Quindi per evitare di dire inesattezze mi fermo qua!