Perché il fruttosio dovrebbe far male e ingrassare?




Il fruttosio fa male?

Generalmente, la frase incriminata nel confronto dello zucchero, è riferita al comune zucchero bianco.

Più o meno tutti abbiamo una volta sentito questa frase: “Lo zucchero bianco fa male, è meglio non usarlo! Perché è industriale e raffinato. Molto meglio utilizzare il fruttosio che è lo zucchero della frutta, è più naturale.”

Questa frase sfortunatamente, racchiude tutti i luoghi comuni che le persone hanno nel confronto dello zucchero, della natura, della raffinazione e dell’industria.

Quindi proviamo in maniera semplice ad analizzare questi punti, per capire se è vero che lo zucchero bianco sia peggiore del fruttosio, o se il fruttosio stesso faccia più o meno “male”.

Cominciamo a porci delle domande a riguardo dello zucchero e delle sue svariate forme.

Dovremmo limitare l’utilizzo di qualsiasi tipologia di zucchero per avere benefici sulla nostra salute?

Il fruttosio è effettivamente lo zucchero della frutta? Ovvero intrinsecamente la frutta produce esclusivamente questa molecola zuccherina o semplicemente in maggiore quantità rispetto alle altre? Notiamo bene questa frase e questa riflessione: sostenere che il fruttosio sia lo zucchero della frutta, sta a significare che in ogni frutto, se andassimo a fare delle analisi sulle varie molecole saccaridiche, dovremmo ritrovare solo fruttosio.

è inutile prenderci in giro, vi anticipo già che questa cosa è ben lontana dalla realtà

Il fruttosio è uno zucchero più naturale confronto al comune saccarosio o zucchero bianco che utilizziamo in cucina?

Anche qui la riflessione potrebbe essere breve, cosa intendiamo per naturale? sono entrambi unità carboniose, che cosa avrebbe di più naturale il carbonio che crea il fruttosio rispetto al saccarosio?

Senza accennare che il saccarosio è composto al 50% da fruttosio, quindi è possibile dire che il saccarosio è metà naturale?

Sicuramente le domande e anche le provocazioni su questo argomento possono essere infinite, quindi partiamo.

 




Indice

 

Dovremmo limitare il consumo di zuccheri?

Partiamo dal presupposto che stiamo parlando di quelli che gergalmente vengono chiamati zuccheri, ovvero il comune zucchero bianco da cucina “saccarosio”, il fruttosio, il glucosio e tutte quelle formulazioni dove andiamo a trovare zuccheri che possiamo definire semplici.

Un esempio chiaro è quello dello sciroppo di glucosio e fruttosio, un semi elaborato che si utilizza molto a livello industriale.

Stando a quanto viene spiegato dagli esperti, il problema di queste tipologie di zucchero è che sono a tutti gli effetti dei carboidrati semplici.

Con carboidrati semplici, andiamo a indicare quelle tipologie di carboidrati con strutture chimiche piccole, nella fattispecie di unità monosaccaride e disaccaride.

Infatti per chi non lo sapesse, lo zucchero che utilizziamo è creato da questi monomeri, o comunemente “strutture”.

Il lato negativo di questi carboidrati semplici, è che sono facilmente assimilabili nel nostro corpo, in quanto sono molto piccole e semplici.

Essendo facilmente assimilabili, entrano velocemente dall’intestino al nostro torrente ematico, e di conseguenza il corpo li rileva e cerca di utilizzarli.

Sfortunatamente, essendo internalizzati nel sangue ad alta velocità, il nostro corpo andrà a rilasciare molte molecole di insulina, per poter far captare lo zucchero alle nostre cellule.

E fin qui uno potrebbe dire: “va tutto bene, è un normale processo fisiologico del nostro corpo” il che è vero, però c’è un effetto indesiderato nel modo in cui ciò avviene.

Essendo lo zucchero facilmente assimilabile, i livelli di insulina rilasciati saranno più alti del normale, e alti livelli di insulina sono correlati a molte malattie cardiovascolari.

Inoltre, il massiccio ingresso di zucchero dal sangue alle nostre cellule, non sempre corrisponde alla reale necessità energetica del nostro corpo.

Questo fenomeno aiuta quindi la trasformazione dello zucchero in eccesso in molecole di grasso, a scopo di riserva energetica.




Focus sull’insulina

L’insulina in circolo non viene degradata in maniera rapida, infatti può avvenire un ennesimo fenomeno molto fastidioso per chi vuole stare attendo alla linea e alla salute.

Avendo alti livelli di insulina in corpo, ma bassi livelli di glucosio, visto che esso è convogliato tramite i trasportatori GLUT nelle cellule, l’insulina non se la “sente” di stare in circolo senza far nulla.

E quindi cosa fa? manda tramite complessi processi biochimici dei segnali al nostro encefalo, dicendo ” io sono in circolo e posso aiutare i trasportatori a portare altro zucchero nelle cellule, che fai me ne mandi altro nel sangue?”

Può sembrare paradossale come discorso, ma a volte è più semplice spiegare un processo metabolico con questi esempi semplici terra terra.

Cosi, si innalza il senso di fame, e finiremo per mangiare di nuovo, per permettere all’insulina di fare il suo lavoro.

Per questo motivo, quando andiamo a mangiare degli alimenti ricchi di zuccheri liberi, non ci sentiamo sazi e poco tempo dopo abbiamo ancora il senso di fame.

Quindi per quale motivo dovremmo andare a preferire degli zuccheri complessi a differenza degli zuccheri semplici?

Perché gli zuccheri complessi hanno un apporto energetico migliore per il nostro corpo.

Ovvero sono in grado di fornirci delle calorie sotto forma di zucchero gradualmente rilasciate nel nostro corpo.

Ciò permette all’insulina nel nostro corpo di non essere rilasciata in maniera massiccia, e quindi di avere un senso di fame post pasto inferiore.

Senza parlare del fatto che un alimento ricco di carboidrati, come ad esempio la pasta o qualsiasi altro cereale, abbia al suo interno anche altri macronutrienti oltre che ai carboidrati.

Quindi paradossalmente, a parità calorica avremmo un pasto di migliore qualità sotto ogni punto di vista.

Nota bene: In futuro, quando approcceremo in maniera più approfondita la biochimica, tutti questi processi verranno spiegati in maniera più “didattica”.




Il fruttosio è lo zucchero della frutta?

Il fruttosio, da un punto di vista biologico, è uno dei tantissimi zuccheri presenti nella frutta.

Non può essere definito “lo zucchero della frutta” per molti motivi, sia biologici, che industriali; infatti come vedremo dopo, il fruttosio che troviamo sugli scaffali del supermercato, deriva da materie prime lontane dall’essere frutta.

Prima lo comprendiamo e meglio è: ogni frutto differisce estremamente nei suoi livelli zuccherini.

Esistono frutti con alti livelli di fruttosio e frutti dove il fruttosio è quasi assente.

Infatti, all’interno della frutta, troviamo varie componenti e forme di zucchero, in quantità variabili da frutto a frutto ma anche da periodo, stagione e maturazione.

Un breve elenco di alcuni zuccheri ritrovabili nella frutta

  • Glucosio; la forma più semplice e comune dello zucchero; in maggiore quantità in frutti quali le uve.
  • Fruttosio; un altra forma semplice, ma meno comune; in quantità maggiore in frutti come le pesche.
  • Sorbosio; un ennesima forma semplice di zucchero, più comune nelle sorbe.
  • Saccarosio; conosciuto come il classico zucchero da cucina; è composto da Glucosio e Fruttosio, è molto presente nelle barbabietole e nelle canne da zucchero.
  • Inulina; un polimero (unione di tanti) di fruttosio; ha la particolarità di poter essere ingerito dai diabetici.
  • Mucillagini; zuccheri molto complessi, in grande presenza nelle cipolle.
  • Glicogeno; un polimero di glucosio, presente principalmente nei funghi.
  • Amido; lungo polimero di glucosio, formato da Amilosio e Amilopectina; presente in ogni pianta vegetale.
  • Amilosio; lungo polimero di glucosio, con forma lineare.
  • Amilopectina; lungo polimero di glucosio con forma ramificata.
  • Cellulosa; lunghissimo polimero di glucosio, ha una funzione di struttura e non di riserva energetica.
  • Pectine; polisaccaridi ramificati ricchi di Acido Galatturonico.
  • Arabinosio;
  • Ribosio;
  • Xilosio;
  • Xilani;
  • e molti altri ancora.

Non era mia intenzione fare un lungo elenco della spesa, ma credetemi, se con calma uno si mettesse a elencare gli zuccheri presenti generalmente nella frutta, potremmo andare avanti ancora per un paio di decine e decine di pagine.

è palese che sono presenti un grande numero di differenti tipologie di zuccheri all’interno degli alimenti, tutti di origine naturale.

Di conseguenza, è difficile carta alla mano, andare a sostenere che il fruttosio sia lo zucchero della frutta, è un qualcosa di estremamente errato.

Il suo claim nutrizionale decantato negli anni 90, che lo accumunava alla frutta era una semplice mossa di marketing, per aumentare le sue vendite cercando di dargli una connotazione più naturale.

Cosa che sfortunatamente va ancora avanti, dato dal fatto che se andiamo in un supermercato, ritroviamo ancora i barattoli di fruttosio in esposizione con delle etichette colorate con al di sopra dei bei frutti.

Esistono frutti dove c’è una maggiore presenza di glucosio, altri casi dove c’è più saccarosio, quindi il comune zucchero bianco è lo zucchero della frutta?

Nota bene: Come si può vedere, il saccarosio (zucchero da cucina) non solo è di origine naturale come il fruttosio, ma esso stesso è composto da fruttosio assieme a del glucosio.




Il fruttosio è uno zucchero naturale?

Il fruttosio è meglio del saccarosio perché è naturale!

Questo è un altro luogo comune sul fruttosio, “è uno zucchero migliore perché non è raffinato industrialmente.”

La cosa difficile da comprendere, è il concetto che certe persone hanno del naturale.

Tutto ciò che non è di sintesi prettamente chimica è naturale; l’acqua è naturale, lo zucchero è naturale, il cianuro è naturale, l’amianto è naturale, l’uranio ecc ecc.

Il concetto di naturale, al giorno d’oggi, è sicuramente uno dei pensieri più complessi e contorti nelle persone; una corteccia di un albero è reputata naturale, ma la concentrazione di un suo principio attivo, non lo è più.

La maggior parte dei farmaci ad oggi in commercio sono naturali, perfino quelli più potenti come alcuni antitumorali.

Esiste un albero che si chiama taxus baccata, conosciuto anche come l’albero della morte, dal quale si estrae una molecola antitumorale, quindi anche lei è naturale?

Chiedersi se un qualcosa è naturale, e poi associarlo al salutare e benefico, è quanto di più sbagliato si possa fare.

Dobbiamo valutare gli alimenti e le sostanze concentrandoci sulla qualità e sui presunti benefici o danni che possono arrecarci.

Il concetto di “naturale” non vuol dire nulla.

Il concetto di “sano in tali dosi” è ciò che a noi interessa.

Lo zuccheri in piccole dosi non arreca nessun danno, ma se aumentiamo il dosaggio giornaliero andremo sicuramente incontro a qualche patologia.




Sia il fruttosio che il saccarosio sono zuccheri industriali

Finalmente siamo arrivati al nocciolo di un altra famosa supposizione riguardante il fruttosio.

Ovvero che il fruttosio è uno zucchero meno industriale confronto allo zucchero bianco.

Il saccarosio, viene estratto dalla natura generalmente da due tipologie di vegetali: la canna da zucchero e la barbabietola da zucchero.

Il prodotto che si viene a estrarre, è una sostanza cristalline dal colore biancastro alla fine della lavorazione, che è quello che noi comunemente chiamiamo zucchero da cucina.

Tra l’altro, se andiamo a questo punto a introdurre un po di melassa (prodotto intermedio del processo di raffinazione dello zucchero) andiamo a dargli il classico colore bruno che avrà lo zucchero di canna.

Ma come mai viene fatta questa distinzione?

Banalmente la melassa della barbabietola da zucchero è molto sgradevole come sapore, in quanto possiede delle molecole che non sono molto appetibili.

Mentre la melassa dello zucchero derivante dalla canna da zucchero, non possiede nessuna molecola sgradevole, e di conseguenza è possibile commercializzarla con ampio successo.

Lo zucchero di canna è quindi anch’esso un prodotto industrialmente raffinato, ma non completamente.

è come se fosse dello zucchero bianco leggermente sporcato dalla melassa. O viceversa uno zucchero non del tutto isolato.

Passiamo al nostro caro fruttosio, da dove verrà estratto principalmente?

Ironia della sorte, il nostro caro “zucchero della frutta” viene industrialmente prodotto a partire dalla bellissima pianta del mais.

Quindi il famoso zucchero della frutta, in realtà è lo zucchero dei cereali.

Ma perché il fruttosio viene estratto dal mais che non è un frutto?

Semplicemente perché ha un costo di lavorazione inferiore, e quindi c’è un margine più alto per le aziende che lo vanno a produrne; cosa del tutto lecita.

Meno lecito per un consumatore è invece trovare un barattolo di alluminio di fruttosio, con al di sopra dei disegni di uva e fragole, invece che delle belle pannocchie gialle di mais.




Perché il fruttosio fa male

Come abbiamo visto in precedenza, il fruttosio è presente in tantissimi alimenti, e con tali quantità non è per nulla dannoso per il nostro corpo.

Il problema si verifica quando si viene ad utilizzare il fruttosio puro in maniera eccessiva, ovvero quando lo andiamo a utilizzare tutti i giorni per gli usi più disparati.

Infatti è dimostrato da molti studi scientifici l’assunzione di fruttosio puro non comporta benefici nell’organismo; ma causa solo danni.

Il danno più importante causato dal fruttosio puro, è dato al nostro metabolismo.

Il motivo è determinati da vari processi biochimici che avvengono all’interno del nostro corpo; in specifico durante il processo di Glicolisi e durante il processo del Ciclo di Krebs.

Ciò che bisogna comprendere è che le cascate metaboliche hanno degli step regolatori, che spesso sono all’inizio, alla fine.

Il fruttosio riesce a bypassare gli step regolatori iniziali della glicolisi, e ciò causa problemi al nostro organismo se in quantità massicce.

Evitando di spiegare, in questo momento, questi due fondamentali processi, provo a racchiudere gli step cardini:

  • C’è un enzima, chiamato PFK-1 che regola determinati processi nella creazione di energia;
  • Il PFK-1 funziona in modo ottimale con il glucosio;
  • Quando subentra il fruttosio puro, questo enzima viene completamente scavalcato;
  • Ciò produce un eccesso di Acido Piruvico, che va a bloccare il Ciclo di krebs;
  • Per di più, quando si blocca il Ciclo di Krebs, si vanno a formare composti di riserva, fra cui trigliceridi e colesterolo.
  • I quali innalzano il rischio cardiovascolare.

Provando a semplificare, ciò che è già stato estremamente semplificato: il fruttosio causa danni metabolici in quanto non è controllato da determinati enzimi.

Per di più aumenta anche i trigliceridi (grasso) e colesterolo; infatti Il fruttosio deve essere assolutamente evitato se abbiamo i trigliceridi alti o un alto livello di acido urico.

Inoltre il fruttosio può causare danni al fegato, creando la steatosi epatica, una patologia caratterizzata dal “fegato grasso”.

Quando invece è assunto sotto forma di saccarosio, non crea questi problemi.




Ma il fruttosio è presente nella frutta, perché in quel caso non fa male?

Questa è sicuramente una ottima domanda, che abbiamo accennato precedentemente ma che è meglio trattare separatamente per dargli l’importanza che necessita.

Bisogna comprendere che la frutta contiene si zucchero, ma esso è accompagnato da altre sostanze come le fibre, le vitamine, i sali minerali, e un numero incredibile di composti organici.

La combinazione fra tutti questi componenti, rende generalmente la frutta sana.

Di conseguenza è difficile riscontrare patologie collegate a consumi eccessivi di zucchero in persone che mangiano troppa frutta.

Dovremmo andare ad analizzare casi estremamente improbabili e portati all’eccesso.

Usiamo sempre il buon senso, c’è una estrema differenza da un frutto intero contenente tot grammi di fruttosio, ad un barattolo di alluminio con al suo interno fruttosio puro da utilizzare come desideriamo.

 




FAQ

Il fruttosio è lo zucchero della frutta?

No, il fruttosio è un semplice monosaccaride presente in molti e differenti alimenti, fra cui la frutta, spesso è in maggiore presenza in alcuni cereali.

Il fruttosio è uno zucchero naturale?

Si e no, il fruttosio è uno zucchero naturale al pari del saccarosio, o del ribosio. Come tutti gli altri zuccheri, provengono da fonti vegetali e sono estratti tramite processi industriali. Generalmente il fruttosio è estratto dal mais, dato i minori costi di produzione.

qual'è la differenza fra il saccarosio e il fruttosio?

La differenza è data dalla struttura chimica delle due molecole. Il fruttosio è un monosaccaride, mentre il saccarosio è un disaccaride formato da una unità di fruttosio e da una unità di glucosio. Quindi il saccarosio è al 50% formato da fruttosio.

Il fruttosio fa più bene del saccarosio?

No, Il fruttosio è uno zucchero che dovrebbe essere limitato perché bypassa gli step iniziali della glicolisi, saltando determinate fasi di regolazione biochimiche.

Il fruttosio è lo zucchero più presente della frutta?

No, generalmente nella frutta ci sono diverse concentrazioni di zuccheri differenti in base al frutto stesso. Spesso ci sono frutti con percentuali maggiori di glucosio, rispetto al fruttosio.




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