Che cos’è la colorazione con Ematossilina Eosina





Che cos’è la colorazione con ematossilina eosina? Quando andiamo ad approcciare l’anatomia o qualsiasi altra materia scientifica non riusciamo a comprendere il lavoro che sta dietro alle immagini illustrative che ritroviamo sui nostri manuali.

Infatti queste immagini dallo scopo didattico nascondono spesso molte difficoltà a monte, come quelle di non riuscire a fotografare in maniera accurata un organulo o una particella che dobbiamo mostrare.

L’importanza nell’avere delle immagini ben definite è essenziale, per poter visionare in maniera corretta determinati fenomeni ma anche per poterli poi illustrare in maniera adeguata.

Come mai questa bizzarra premessa? Perché sicuramente è difficile che andremo a praticare dell’istologia e di conseguenza l’esempio più semplice per spiegare che cos’è la colorazione con ematossilina eosina è quello del parlare delle immagini anatomiche illustrative.

Infatti nelle condizioni ambientali gli organuli delle nostre cellule sono completamente invisibili anche al microscopio più tecnologico, mentre nei casi dove sono visibili possono essere poco nitidi e distinguibili.

Per rimediare a questo problema si utilizzano dei metodi chimici chiamati colorazioni per cercare di evidenziare determinati organuli, cellule o parti delle cellule.

Da un punto di vista di ricerca, il saper marcare o colorare le sostanze che stiamo cercando in maniera corretta (e possibilmente in maniera anche economica) è cruciale per ottenere dei buoni risultati.

Qui possiamo comprendere l’importante ruolo della più comune colorazione istologica, la colorazione ematossilina eosina.




Indice

 

Cos’è la colorazione ematossilina eosina?

La colorazione ematossilina eosina è la più comune colorazione utilizzata nel campo dell’istologia.

Consiste su una doppia colorazione che può andare ad evidenziare determinati componenti dei tessuti.

Ricordando che i tessuti sono un insieme di molte cellule similari già differenziate, possiamo andare a fare una prima grande divisione fra l’ematossilina e l’eosina.

L’ematossilina è un colorante basico che è caratterizzato dal colore blu.

L’eosina è un colorante acido che è caratterizzato dal colore rosa.

La complementarietà di questi due composti è essenziale: in quanto un composto andrà a colorare determinate zone cellulari, mentre l’altro composto andrà a colorarne altre.

La colorazione come è facilmente comprensibile dalle definizioni poste in precedenza dipende dalla caratteristica di PH delle diverse zone cellulari.

Infatti l‘ematossilina colora le sostanze prevalentemente acide come il DNA, RNA e matrici cartilaginee.

Mentre l’eosina colora sostanze prevalentemente basiche come il citoplasma, il collagene e le membrane cellulari.

Quindi adesso è possibile rispondere alla domanda più gettonata nell’ambito universitario rispetto a questo argomento: che cosa si può distinguere grazie a questa colorazione?

La risposta è semplice, la colorazione di ematossilina ed eosina permette di definire la membrana e il nucleo della cellula.




Che cos’è l’ematossilina

Ma esattamente che cos’è l’ematossilina? Con questo termine andiamo a descrivere una sostanza di origine botanica.

Infatti, l’ematossilina è una molecola che si viene ad estrarre della Haematoxylum campechianum che è una pianta  comune originaria dell’America del Sud.

Come anche la colorazione di golgi, questa sostanza non va a colorare direttamente i nostri tessuti in maniera diretta, ma necessita di cofattori di origine metallica.

Infatti, quando l’ematossilina va ad ossidarsi inizia a dare la sua tipica colorazione tendente al blu.

Da un punto di vista prettamente chimico l’ematossilina è formata da carbonio, idrogeno e ossigeno, infatti la sua formula bruta è C16 H14 O6.

Per non fare confusione ricordiamoci che l’ematossilina è una sostanza basica che quindi va a legarsi alle sostanze acide.

Questo fatto è molto banale, ma può comportare forti confusioni se siamo ai primi approcci alla chimica.

 

Che cos’è l’eosina

Ma che cos’è l’eosina? Se pensiamo che sia anch’esso un derivato botanico ci sbagliamo di grosso, infatti l’eosina è un derivato della fluorosceina, una polvere di origine sintetica.

E’ l’esempio della classica molecola utilizzata dall’industria per colorare varie tipologie di beni e prodotti, fino all’utilizzo nell’ambito cosmetico e medico.

Infatti molto spesso accade che persino sostanze alimentari abbiamo un risvolto inaspettato nel settore della ricerca.

Basti pensare al famoso agar giapponese, utilizzato per fare gelatine zuccherate ma anche per fare elettroforesi di laboratorio o per terreni di colture.

E’ una polvere rossastra simile alla ruggine, caratterizzata dalla veloce solubilità in acqua.

Essendo una sostanza acida va a colorare le sostanze con un ph opposte alle sue, ovvero quelle basiche.

Da un punto di vista chimico, la sua formula molecolare è C20 H6 Br4 Na2 O5.

Un esempio classico dell’eosina è nel famoso farmaco chiamato neomercuriocromo, dove va a compiere un ruolo di disinfettante ma anche colorante.




FAQ

Che cos'è la colorazione ematossilina eosina?

La colorazione ematossilina eosina è la più comune colorazione istologica. E' molto famosa in quantosi utilizza per evidenziare le differenti zone delle cellule.

Che cosa colora l'ematossilina?

Nell'ambito cellulare l'ematossilina colora le strutture acide come il DNA, RNA e la matrice cartilaginea.

Che cosa colora l'eosina?

L'eosina viene utilizzata nell'ambito cellulare per colorare le sostanze basiche come il citoplasma, il collagene e le membrane cellulari.

Come mai l'eosina e l'ematossilina vengono utilizzate assieme?

Il motivo è semplice, l'eosina va a colorare le sostanze basiche mentre l'ematossilina va a colorare le sostanze acide.




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