Che cosa dice la Selezione Naturale di Charles Darwin
Chi era Charles Darwin? Charles Robert Darwin è una delle figure più importanti nel settore scientifico del nostro passato.
Nato a Shrewsbury il 12 febbraio del 1809 è stato una figura rilevante per la progressione scientifica, soprattutto da un punto di vista biologico.
L’importanza di Darwin nella biologia è data dalle sue opere, fra le quali la famosa teoria dell’evoluzione e la descrizione del fenomeno di selezione naturale.
Dato le numerose teorie che hanno dato un contributo importante alla scienza, nei paragrafi successivi verranno poco per volta aggiornati paragrafi per paragrafi, tutte le sue scoperte.
Per ogni paragrafo, infatti, ritroveremo un concetto spiegato da Darwin con le sue ripercussioni nel mondo scientifico.
Morirà a Londra nel 19 aprile del 1882.
Indice
Il contributo di Darwin agli studi di Linneo
Darwin ebbe una forte importanza nel determinare lo sviluppo e l’evoluzione delle specie vegetali.
Dopo le opere importanti di Linneo, il tassello successivo furono le opere di Darwin.
Nel momento in cui Darwin decise di pubblicare la sua più famosa opera chiamata l’origine della specie, si iniziò a comprendere cosa significava il concetto di evoluzione.
Charles Darwin andava a spiegare come gli esseri viventi, per sopravvivere, dovessero continuare a lottare.
Questa lotta avveniva giorno dopo giorno tramite un adattamento all’ambiente circostante.
Il modo più concreto nel quale avveniva questa battaglia era tramite una riproduzione che avrebbe portato ad una generazione successiva più forte.
Per essere precisi, Darwin, sosteneva che nella natura gli esseri viventi più potenti e quindi più adattabili alle situazioni ambientali non morivano in maniera prematura.
Non morendo in maniera prematura, avevano la possibilità di riprodursi, creando una prole sempre più forte in grado di andare avanti nell’evoluzione.
Questo concetto è quello facilmente racchiuso nell’esempio del leone debole e del leone veloce: se un leone è debole e non riesce a procacciare il cibo e difendersi da eventuali aggressori, morirà.
Morendo non potrà riprodursi, e creare una prole simile a lui.
Ovviamente questi concetti sono molto interessanti ma pieni di eccezioni e di contestualizzazioni doverose da fare, ma al momento cerchiamo di comprenderle per come sono, concetti teorici che ci porteranno ad un fine ben prestabilito.
Ciò che però Darwin non sapeva ancora, era come queste “informazioni di forza” venissero tramandate da generazione in generazione, in quanto non c’erano ancora le conoscenze che derivavano dagli studi di Mendel.
Come Darwin teorizzò la selezione naturale
Quando parliamo di evoluzione per selezione naturale, dobbiamo pensare alla proposta che fece Darwin nel 1800.
Infatti, Darwin propose che gli esseri viventi dovessero discendere da degli antenati comuni.
Avendo gli esseri viventi degli antenati in comune, dovevano per forza essere imparentati gli uni con gli altri.
Come citato prima, Darwin non conosceva le opere di Mendel e quindi non conosceva il meccanismo di ereditarietà tramite i geni del DNA.
Ma intuiva che c’era una sorta di meccanismo dal quale dipendeva ciò, in base al fenomeno della somiglianza di padre in figlio.
Notava anche che questo fenomeno non era ubiquitario, ma era una sorta di “maggior possibilità”, ovvero la prole aveva una probabilità maggiore di essere simile ai genitori, ma non una certezza.
Estremamente intelligente, Darwin compiva questi test sui piccioni in maniera similare a come Mendel lo faceva con i piselli.
Notava che era possibile aumentare la probabilità di avere piccioni con caratteristiche specifiche presenti nei genitori.
Prevalentemente Darwin analizzava il piumaggio e il becco di questi piccioni, come Mendel analizzava il colore dei fiori di pisello e la superficie del seme.
La sua teoria sulla selezione naturale nacque proprio da qui, teorizzando che come lui poteva scegliere di far replicare il piccione con determinate caratteristiche, la natura poteva condizionare la riproduzione degli esseri viventi in base svariate caratteristiche e situazioni.
Quindi quando parliamo di Selezione Naturale, andiamo a intendere come la natura ci porta in maniera spontanea ad una selezione della specie.
Questo fenomeno per Darwin avveniva in maniera spontanea, portando direttamente la sopravvivenza di determinate specie animali e vegetali confronto altre.
Le specie che sopravvivevano, in maniera spontanea subivano degli adattamenti alla natura, che li portava a sopravvivere ancora meglio o a morire.
In questo modo la prole veniva sempre posta al fenomeno di Selezione naturale ciclica.